CentroStudiStorici"Nicolòd'Alagno"
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Torre Annunziata e la Strada Regia delle Calabrie, in un documento inedito dell’Archivio storico della Parrocchia dell’A.G.P., Basilica pontifica di Maria S.S. della Neve in Torre Annunziata

di Vincenzo Marasco

Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”

Una delle opere meritorie attribuibili a Ferdinando IV di Borbone durante la sua reggenza del Regno di Napoli, è senz’altro quella che avrebbe dovuto rinnovare la rete viaria del regno, la quale, al tempo, presentava forti carenze strutturali e difficoltà di percorrenza. Queste soprattutto per la pessima qualità delle strade, in particolar modo quelle maestre che nel più dei casi si presentavano sterrate, anche nel loro attraversamento dei centri urbani, senza strutture logistiche, quali luoghi di sosta, ristori sicuri in grado di agevolare il viaggio e punti adibiti al riposo, e il cambio degli animali da tiro e da soma.

Una delle strade che ebbe merito dell’attenzione reale fu la Strada Regia delle Calabrie, l’importantissima arteria del Regno di Napoli sorta sull’antica via consolare romana Capua – Regium, anche nota come via Popilia, la cui costruzione risaliva al 132 a.C., che permetteva già in antichità i collegamenti terrestri in tutto il meridione peninsulare tirrenico.

Tuttavia anche se i lavori di riammodernamento della Strada Regia delle Calabrie ebbero effettivamente inizio nel 1778 con l’affidamento delle opere all’ingegnere militare Pasquale Landi, già dal 1745 Carlo di Borbone, con l’attuazione di una campagna di progettazione, aveva espresso tali necessità. Ciò almeno per quel tratto della via che attraversava le province tirreniche campane, da Napoli fino a Persano nel Principato Citra, attuale provincia di Salerno, lì dove i reali disponevano di una esclusiva riserva di caccia.

Un documento risalente al 1768, rinvenuto durante la sistemazione e l’inventario del fondo archivistico conservato nella Parrocchia dell’AGP, Basilica pontificia di Maria S.S. della Neve in Torre Annunziata, è risultato essere un’inedita testimonianza delle attività preliminari della progettazione della nuova Strada Regia delle Calabrie, commissionata da Carlo di Borbone, continuata poi dal figlio Ferdinando IV.

In evidenza il tratto della Strada Regia delle Calabrie nei centri urbani del Casale di  Terravecchia e della Torre
dell’Annunziata. Particolare cartografico tratto da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, Topografia dell’Agro Napoletano
con le sue adjacenze delineata dal R.° Geografo G.A. Rizzi Zannoni, 1793.

L’aspetto che prevale dalla lettura di questo particolare computo a firma di Magliano, personaggio di cui non si fa menzione del suo ruolo ma che potrebbe essere inteso come un amministratore dell’aspetto economico dei lavori da attuarsi, indirizzato al presidente della Regia Camera della Sommaria è prettamente amministrativo. Da esso si evincono nel dettaglio i costi da sostenersi per la basolatura del tratto di strada che attraversava il Casale di Terravecchia dei Casali di Boscotrecase, di utile proprietà della famiglia Piccolomini d’Aragona principi di Valle, signori di Boscoreale e marchesi di Genzano, fino ai confini della Torre dell’Annunziata all’epoca pertinenza feudale di Gerardo Dentice principe di Frasso. Costi di cui determinate percentuali, come descritto, erano da attribuirsi a carico dei proprietari e degli usufruttuari di tutti quegli immobili frontisti della via maestra, che avrebbero trovato nel suo ammodernamento un particolare agio per i propri interessi.

Archivio storico Parrocchia A.G.P., Basilica pontificia Maria S.S. della Neve in Torre Annunziata, B.IV (Epoca feudale raccolta II) Inc. XL, Relazione di Magliano per la costruzione della nuova strada regia che passa dentro l’abitato di Bosco Tre Case. Pesi da pagarsi, 1768, cc. 3

f.1

«Al Sig.(nor)e D.(o)n Ferdinando Genisi Presid.(ent)e della Reg.(i)a Camera e Commes.(sio)ne

Per la costruzzione della nuova Reg.(ia) Strada, che passa per dentro l’Abitato di

Bosco Tre Case, come quella fatta di Basoli per servizio del Pubblico, e di S.(ua) M.(aestà) nel

tempo de’ suoi felici viaggi alla R.(egia) t.(enuta) Caccia di Persano, fu dal Tribunale della Regia

Camera ordinato, che quella spesa mettà fosse andata à peso di quella Università,

e l’altra mettà à peso de’ compadroni delle case adiacentino ad essa Reg.(i)a Strada

per il di cui effetto né fù a mè ordinato il Ratizzo, come adempi, e và presso gl’

Atti fol: 41 ad 45, et à t.(erg)o accettato questo, e soddisfatto dà compadroni sud.(ett)i.

In questo Ratizzo si fece all’ora un conto prudenziale, che quella spesa importar poteva

in Docati Millecentocinquant’otto, e g(ra)na 27. La mettà era in Docati  Cinquecento

sessantanove e g(ra)na 13½; Mà essendosi poi finalizzata l’opera, e fattosene dà mè

l’Apprezzo, e misura finale, come da altri Atti fol:81 ha quella importato Docati

Millecentottanta, e g(ra)na 76½. La mettà di questa vera Spesa fa Doc.(at)i Cinquecento

novanta e g(ra)na 38¼; E dovendosi à questa aggregare la mettà dell’importo delle

giornate, e spese vacate dallo S.(criva)no di Campagna Nicola Summantico, che fece

l’esazione, in Docati Trentasei, essendo stati tassati, ed ordinati dal Trib.(una)le Doc.(at)i

Settantadue per tutte le sue pretenzioni, e Sudd.(ett)i Venti per l’Ing(egne).re per tutte le

fatighe Relaz.(io)ni e spese fatte per li Accessi per la sud.(ett)a Incombenza, mentre per

parte di quella Uni(versi)tà sono stati questi sodisfatti, come dagl’Atti per ordine di

V.(ostra) I.(stanza) del 8 Maggio dello scorso anno 1767; vale à dire, che à ciscun di d.(et)te

porzioni devesi aggregare la somma di Doc.(a)ti Cinquantasei, et imp.(ost)a Docati Seicen-

f.1r

toquaranta e g(ra)na 38¼.

Di questa summa i compadroni delle casse di quella Reg.(i)a Strada né anno unicam.(en)te soddisfat-

to Docati Cinquecentosessantasette, e g(ra)na 51; e per giungere alla loro porzioni del-

la sud.(ett)a mettà, né devono pagare altri Docati Settant’otto, e g(ra)na 87¼; dè quali

D(uca)ti 40=84 si devono al sud.(et)to Sc(riva)no Summantico per resto delle sue giornate, D.(uca)ti

20= a mè so(ttoscri)tto, e Doc.(a)ti 18=3¼ all’Uni(versi)tà sud.(dett)a di Bosco Tre Case, come quelli

da essa pagati per il dippiù di sua rata, e porzione in averli sodisfatti all’Arte-

fice, che ha fatto quella Reg.(i)a Strada di Basoli per saldo, e final pagam.(en)to del suo

lavoro;

E perché di d.(ett)a Summa di Doc.(a)ti settant’otto, e g(ra)na 87¼; se né deve fare il Ratizzo per

tutti i sud.(dett)i Possessori per rilevarne la respettiva tangente, che devono sodisfare à

norma dell’altro Ratizzo dà mè fatto, sistente ne citati Atti fol: 41; et seg.(ui)ti è

degnata ordinarmi, che à questo avessi adempito, come in obedienza mi do l’onore

di riferirlo nel modo che siegue V.(ostra) E.(ccellenza)

Nota delle Case sono lateralmente à d.(ett)a Reg.(i)a Strada su

la mano sinistra della Porta, venendo dà Napoli                                 Affitto =            Ratizzo

    Pasquale Ferraro per l’uso proprio an(nu)i                                     12___              ___29

A. La Taverna dell’Ill(ustr)e P(ri)n(ci)pe di Valle an(nu)i                    88___              ___32

                        Per la rata di questo affitto si porta in sano contenut-

                        ti gl’altri corpi possiede in d.(ett)a Reg.(i)a Strada

    Luca Cirillo per uso proprio an(nu)i                                               6____              ___14½

A. Palazzo grande del d.(et)to P(ri)n(ci)pe di Valle per uso proprio se li

            dà l’affitto in an(nu)i                                                               150__

A. Bottega di d.(et)to P(ri)n(ci)pe affittata per an(nu)i                        12___

                        Per la rata di questi affitti se li assegna come Sop.(r)a

    Lorenzo Vitiello affitta per an(nu)i                                                 6____              ___14½

A. Casa del P(ri)n(ci)pe di Valle affittata an(nu)i                                 4____

                        Per la rata di questa si porta in fine, come sop.(r)a va detto

    Andrea Cirillo per uso proprio an(nu)i                                           3____              ___7¼

    Antonio Passeggia per uso proprio e quella data à godeano an(nu)i 6___               ___14½

    Aniello Passeggia per uso proprio an(nu)i                                      3____              ___7¼

    Giovanni dè Luca per uso prop.(ri)o an(nu)i                                  4____              ___9⅔

    Carmine Passeggia per uso prop.(i)o an(nu)i                                  3____              ___7¼

f.2

Affitto =            Ratizzo

    Antonio Cirillo per uso proprio an(nu)i                                         3____              ___7¼

    Vito Bali per uso proprio an(nu)i                                                   3____              ___7¼

    Michele Corropato per uso proprio an(nu)i                                    3____              ___7¼

    Gaudo Tosca per uso proprio an(nu)i                                            3____              ___7¼

    Giovanni Savino per uso proprio an(nu)i                                       6____              ___14½  

    Nicol’Antonio Salvatore affittata per an(nu)i                                  4__50              ___10⅔

B. L’eramo dè PP. di S. Angiolo della Torre del Greco, un compren-

    sorio di case affittato per an(nu)i                                                    50___

                        La rata di questo si porta con l’altra casa in app(ress)o

    La Chiesa di S.(ant)a Maria del Carmine un Magazzino affit.(tat)o an(nu)i 7_            ___16¾

    D.(o)n Giuseppe Vitale tra affitto ed uso proprio an(nu)i               72___              1__74

    D.(o)n Casimirro Cirillo uso proprio an(nu)i                                  76___              1__83⅔

    Domenico Cirillo uso proprio an(nu)i                                            12___              ___29

    Aniello Amodio per uso proprio an(nu)i                                        40___              ___96⅔

    Francesco Novi affitto ed uso proprio an(nu)i                               50___              1__20⅚

C. D.(o)n Giuseppe Vappiano per affitto an(nu)i                               70___

                        Per la rata di questo ve li assegna con altra casa, che

                        tiene in appresso

    D.(o)n Antonio Gargano uso proprio, ed affitto an(nu)i                57___              1__67½

    Domenico Antonio Savastano per uso proprio an(nu)i                  8____              ___19⅓

    Ignazio Gaito per uso proprio an(nu)i                                            8____              ___19⅓

    Giuseppe e f.(rate)lli Palmieri per uso propr(i)o ed affitto an(nu)i  50___              1__20⅘

A. P(ri)n(ci)pe di Valle una bottega affittata an(nu)i                           9____

                        Per la rata di questa se li assegna, come sopra

    Francesco Bali affitto, ed uso proprio an(nu)i                                26___              ___62⅚

    D.(o)n Saverio Colonna per affitto an(nu)i                                     150__              3__65⅔

Si descrivono l’altre case, sono su la mano destra

dell’ingresso della Porta verso Napoli

    Rosa di Pasquale affitto, ed uso proprio an(nu)i                             36___              ___87

    Ignazio Crispiano affitto an(nu)i                                                    6____              ___14½

A. P(ri)n(ci)pe di Valle per li suoi stalloni e rimesse dirimpetto al Pa-

     lazzo, se li assegna l’affitto in an(nu)i                                            50___

                        Per la rata di questo se li assegna in appresso

f.2r

    Giovanni de Luca, affitto an(nu)i                                                   25___              ___60 5/12

    Giuseppe Buzì uso proprio an(nu)i                                                12___              ___29

    Francesco Trotti affitto ed uso proprio an(nu)i                              10___              ___24 ⅙

C. D.(o)n Giuseppe Vappiano affitto, ed uso proprio an(nu)i            45___

                        La rata di questo affitto e lo anteced.(en)te, che và in pari-

                        mente segnato con la lett.(er)a C. in altri an(nu)i 70

                        sommano in uno d.(ucat)i 115; ed imp.no                   _____              3___

    Ven(era)b(i)le Cappella di S.(ant)a Maria del Carmine affittata an(nu)i 20_50            ___49½

    Domenico Passariello uso proprio an(nu)i                                     12___              ___29

    La Congregazione di S.(ant)a Monica affittata an(nu)i                    4__50              ___10

B. I PP. dell’Eramo di S.(an)t Angiolo della Torre del Greco affit-

    to an(nu)i                                                                                       25___

                        Per la Rata di questo comprendendo l’altro affit-

                        to notato di sopra con l’istesso lettera B in

                        D.(uca)ti 50___ somma in uno an(nu)i 75___, et imp.(ost)a __    2__11¼

    Giuseppe Vitolo uso proprio an(nu)i                                             16___              ___38⅓

    Giuseppe Bianco affitto, ed uso proprio an(nu)i                            15___              ___36¼

    Aniello e Crescenzo Savo uso proprio an(nu)i                                40___              ___96⅔

    D.(o)n Pompeo Napolitano per affitto annui                                 18___              ___43½

    Giacomo Langella per affitto, ed uso proprio an(nu)i                     34___              ___82⅙

    Nicola Napoletano uso proprio an(nu)i                                          6___               ___14½

    D.(o)n Antonio Gargano affitto, ed uso proprio an(nu)i                60___              1__45

    Andrea Bardo affitto, ed uso proprio an(nu)i                                 35___              ___84⅙

    Nicola Jannaco affitto, ed uso proprio an(nu)i                               33___              ___79¾

    Aniello Palmieri uso proprio an(nu)i                                              60___              1__45

A. P(ri)n(ci)pe di Valle per il forno an(nu)i                                         360__

A. P(ri)n(ci)pe di Valle per la Taverna Grande an(nu)i                       312__

                        Sicche dunque tutta la rendita del P(ri)n(ci)pe di Valle

                        per li corpi di sop.(r)a des.(cri)tti segnati con la lett.(er)a

  1. importano an(nu)i D.(uca)ti 985=32 La sua Rata

importa                                                                                              24__

    Vittoria Pastore affitti an(nu)i                                                        12___              ___29

    Benigno Caso affitti an(nu)i                                                           18___              ___43½

f.3

                                                                                                          Relazione

                                                                                                          Di Magliano»

Analisi delle indicazioni di interesse storico e toponomastico riportate nel documento

La Strada Regia delle Calabrie in prossimità di Porta Napoli ingresso al Casale di Terravecchia, rappresentata nella Vue du village et de la Porte de Torre dell’Annonciata au pied du Vesuvé, incisione all’acquaforte tratta da: «Vues du bourg et village de Torre del’Annonziata et de Torre del Graeco, situés au pied du Vésuve», in Jean-Claude Richard de Saint-Non, Voyage pittoresque au description des Royaumes de Naples et de Sicile, I, s. n., Parigi 1781, pp. 214-216.

La lettura della relazione del Magliano, oltre al suo aspetto amministrativo, ci permette di ricostruire particolari storici territoriali che ancora oggi trovano riscontri anche nel gergo locale. Tra questi l’uso di quei toponimi, che, soprattutto in uso tra gli anziani, ci riportano sui luoghi indicati nel documento lungo il tragitto dall’antica Porta Napoli fino all’ingresso della Torre dell’Annunciata

F.1r rigo 16:

Porta (Napoli)

Già demolita nel 1856, come risulta dal verbale del 12 febbraio redatto dal Decurionato torrese, la Porta Napoli, accesso della Strada Regia delle Calabrie ai Casali di Bosco, doveva più che altro avere la funzione di posto di guardia e di esazione degli jus da parte dei vassalli di Casa Piccolomini, applicati alle merci in ingresso e in transito per il tenimento del Casale di Terravecchia. A riguardo, oggi l’acquaforte dell’Abbé Jean-Claude Richard de Saint-Non realizzata durante il suo viaggio a Napoli compiuto nella metà degli anni ’70 del ‘700, resta la rappresentazione più filologica. Inoltre, al contrario delle disposizioni affidate al computo del Magliano, dalle due incisioni del Saint-Non testimoni del suo passaggi dal Casale di Terravecchia e dalla Torre dell’Annunciata, è possibile riscontrare anche lo stato della Strada Regia così come ancora si presentava all’epoca ai viandanti.

Particolare di una rappresentazione licenziosa della Torre dell’Annunziata, tratta dall’incisione all’acquaforte Prospetto del Vesuvio nell’Eruzione accorsa alla fine dell’anno MDCCLX preso il punto di Veduta della Torre della Nunziata (disegno di Antonio Jolli, incisione di Francesco La Marra), edita a Napoli nel 1761 con la raccolta di osservazioni dell’Abate Giuseppe Maria Mecatti Continuazione delle osservazioni sopra diverse eruzioni del Vesuvio, per i tipi della Stamperia Simoniana

F.1r rigo 18:

La Taverna dell’Ill(ustr)e P(ri)n(ci)pe di Valle

Non si hanno notizie e né indicazioni cartografiche utili all’approfondimento di questo riferimento, la cui esistenza è indicata nel documento del Magliaro in prossimi di Porta Napoli. Il tutto lascia pensare ad una delle tante taverne di poco conto, esistenti al tempo sull’asse viario in questione, anche se la sua posizione indicata nei pressi di Porta Napoli doveva risultare alquanto privilegiata. 

F.1r rigo 22:

Palazzo grande del d.(et)to P(ri)n(ci)pe di Valle o palazzo Piccolomini d’Aragona o anche Monteleone

Già esistente nel 1614, la sua costruzione è possibile fosse iniziata alla fine del 1596 al momento in cui Alfonso Piccolomini d’Aragona principe di Valle e conte di Celano1 (+1612), il 5 novembre acquisisce il tenimento dei Casali di Bosco dal Regio Fisco. Non sappiamo se e quali danni abbia subito a seguito della terribile eruzione del dicembre 1631, il fatto sta che l’edificio, per la sua possanza, sembra abbia retto all’impatto con i flussi piroclastici scaturiti dal Vesuvio che investirono il Casale di Terravecchia.

L’indicazione di “Palazzo Monteleone” matura allor quando Anna Maria Piccolomini d’Aragona (8 marzo 1748 – 29 giugno 1812) principessa di Valle e duchessa di Amalfi2, figlia di Pompeo (21 febbraio 1694 – Nachod, Boemia, 1765)3, sposata a Napoli il 15 dicembre 1767 il duca di Monteleone, Ettore Pignatelli Aragona Cortés4 (Monteleone, 28 settembre 1742 – Barra, 27 febbraio 1800), eredita nel 1783 in linea di successione dopo la morte del fratello Giuseppe (7 agosto 1751 – 6 luglio 1783)5 i beni di famiglia.

F.2 rigo 10:

La Chiesa di S.(ant)a Maria del Carmine o Santuario dello Spirito Santo

Costruita nel 1603 da don Perico Vitale «necessaria per il culto divino», la cappella di Santa Maria del Carmine prendeva il posto dell’attuale congrega del Santissimo Sagramento. Distrutta dai flussi piroclastici dell’eruzione del dicembre 1631, la cappella venne ricostruita dai PP. Agostiniani con l’obolo dei fedeli nei decenni a seguire ed, come dimostrato dai documenti d’archivio rinvenuti presso l’Arcidiocesi di Napoli, essa risultava già esistente nel 1665 in forma più ampia.

Oggi l’indicazione della chiesa del Carmine è ancora piuttosto viva nel linguaggio locale, che, per un retaggio storico affettivo, lo attribuisce in modo improprio al monumentale Santuario dello Spirito Santo la cui costruzione ebbe inizio, accostata all’antica cappella del Carmine, a partire dal 2 aprile 1787. 

Un’attuale veduta d’insieme del Santuario dello Spirito Santo, della cappella dell’Arciconfraternita del Santissimo Sagramento e quella dei SS. Agostino e Monica nota anche come la Congrega del Carmine. Foto di V. Marasco

F.2 rigo 31:

P(ri)n(ci)pe di Valle per li suoi stalloni e rimesse dirimpetto al Palazzo o Regie stalle e poste

Anticamente dislocati sul lato opposto al palazzo Piccolomini/Monteleone, il retaggio degli stalloni e delle rimesse del principe di Valle hanno determinato nel linguaggio locale l’uso del termine stallone per indicare la zona del corso principale di Torre Annunziata, compresa tra gli sbocchi di Piazza Ernesto Cesaro e Via Carlo Poerio.  

Mentre oggi giorno la locazione delle rimesse del principe è del tutto anonima, se non individuabile grazie ad una nota riportata negli scritti degli esimi professori Di Martino e Malandrino, che riferisce «di fronte Palazzo Monteleone in alcune costruzioni basse delle quali si può intravedere ancora qualche segno della vecchia struttura6», quella dei detti stalloni invece è ben nota. Essi possono essere individuati in una struttura dalle notevoli forme architettoniche esistente nel punto in cui ha inizio Via Carlo Poerio dal Corso Umberto I.

Realizzata alla fine del ‘700 secondo degli stilemi architettonici di influenza vanvitelliana, la struttura assunse le funzioni di “Regie Stalle e Poste” nei primi decenni dell’800. Cinque dei suoi sei ingressi principali ancora oggi risultano contrassegnati sulla pietra centrale di volta dal monogramma “RSP” e da un rispettivo numerale riportato sotto al monogramma, che ne contraddistingue le porte. Mentre i locali accessibili dai portali contrassegnati coi numerali II, III, IV erano adibiti a stalle per la sosta e il cambio dei cavalli, le zone adibite per il rifocillamento e il riposo dei viandanti erano accessibili dal portale maggiore della struttura, il quale non riportava nessuna indicazione e né numerali. Varcandone la soglia si poteva accedere ad un piano rialzato dove erano disposti dei letti riservati ai viaggiatori e, attraversando l’ampio androne, ad un giardino con affaccio sul trincerone Bayard e verso il mare. Con ogni probabilità questo piccolo spazio all’aperto doveva essere adibito anch’esso a taverna.

La porta contrassegnata col numerale I, avente un doppio accesso sul lato della struttura che guarda verso Meridione e sulla “Via Regia”, con ogni probabilità doveva essere riservato al personale che ne gestiva l’ufficio e l’accettazione.

Elaborazione grafica di un immagine tratta da Google Maps con evidenziata l’area di pertinenza delle Regie Stalle e Poste

F.2r rigo 10:

Congregazione di S.(ant)a Monica o Confraternita dei SS. Agostino e Monica

Abbattuta nel 1786 e riedificata nel 1793 sul fronte meridionale del sagrato della nuova chiesa dello Spirito Santo per permettere la costruzione di quest’ultima, l’antica cappella di Santa Monica appartenente alla Congregazione dei SS. Agostino e Monica sotto il titolo dell’Immacolata Concezione, era situata accanto a quella anticamente nota come la cappella del Carmine, oggi del Santissimo Sacramento, lì edificata a partire dal 1643 dopo che i flussi piroclastici dell’eruzione del 1631 investirono e distrussero quella antica eretta nel 1506 in largo Santa Teresa, indicato al tempo col toponimo di largo Casa Pisacane7.

F.2r rigo 27:

P(ri)n(ci)pe di Valle per la Taverna Grande o Taverna di Sopra

Situata un tempo di fronte alla rettoria dello Spirito Santo poi divenuta la chiesa dell’Immacolata Concezione, la taverna grande o anche detta taverna di sopra per distinguerla da quella di sotto esistente presso largo Grazie sempre di proprietà dei Piccolomini, sorgeva già dal ‘600 all’interno di uno stabile formato da un solo ordine, come indicato anche dal documento che stiamo esaminando, con un porticato che si apriva sulla Strada Regia.  

Evidenziata in nero una perimetrale dell’edificio sorto su quelle che erano le antiche strutture della Taverna grande o di sopra di proprietà della famiglia Piccolomini. Fonte aerofotogrammetrica: https://maps.google.com

Conclusione

Nonostante la solerzia dei funzionari reali nel redigere i progetti e le relazioni a cui dovevano seguire poi le opere sul territorio, nel 1781 come si evince anche osservando le iconografie storiche del Saint-Non, l’intero tratto della Strada Regia passante dal Casale di Terravecchia e dalla Torre dell’Annunciata risulta ancora presentarsi sterrato e con evidenti disagi di percorrenza. Sarà solo con l’avvento francese e della stirpe napoleonide che la Strada Regia inizierà ad essere interessata da un rinnovamento generale, con la realizzazione della basolatura almeno presso i centri urbani, e la rivisitazione di infrastrutture di rilevante importanza affinché la strada acquisisse un aspetto più agevole e sicuro per la sua percorrenza.

Fonti:

Archivio storico Parrocchia Ave Gratia Plena, Basilica pontificia di Maria SS. della Neve in Torre Annunziata

Google Maps

V. Amorosi, A. Casale, V. Marasco, P. Marciano, L’Archivio Storico della Parrocchia Ave Gratia Plena, Basilica pontificia di Maria SS. della Neve in Torre Annunziata. Inventario, a cura del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”, ESA – Edizioni Scientifiche e Artistiche, Torre del Greco 2015

V. Cimmelli, Ascesa e declino dei Piccolomini d’Aragona Principi di Valle, Linea grafica Aurora, Boscoreale 1993

L. Esposito, La Strada regia delle Calabrie. Ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizi Ottocento da Napoli a Castrovillari, AZEROprint, Marostica (Vt) 2021

G. Di Martino, C. Malandrino, Torre Annunziata tra vicoli e piazze. Storia di territorio e urbanesimo, D’Amelio Editore, Fuorni 1986

G. Di Martino, S. Russo, La parrocchia dello Spirito Santo in Torre Annunziata, D’Amelio Editore, Pompei 1977

N. Ilardi, Istoriografia Politico-civile-chiesastica di Torre Annunziata antica e moderna, Castellammare, TipografiaDi Martino, 1873

J. C. Richard de Saint-Non, Voyage pittoresque au description des Royaumes de Naples et de Sicile, I, s. n., Parigi 1781


  1. Barone di Scafati, signore di Boscoreale, signore dei Casali di Bosco dal 1596, signore di Valle dal 1593 (il titolo di 1° principe di Valle verrà concesso al nipote Alfonso col privilegio di Filippo IV re di Spagna del 1648), patrizio napoletano e patrizio di Siena. ↩︎
  2. 7ª principessa di Valle, grande di Spagna di prima classe, 10ª principessa di Maida, duchessa di Laconia, 13ª duchessa di Amalfi, 6ª duchessa di Girifalco, marchesa di Montesoro, 7ª marchesa di Gioiosa, baronessa di Galatro e Scafati, signora dei Casali di Bosco, San Floro, Lucente, San Demetrio, Stefanoconi e San Vito, e patrizia di Siena. ↩︎
  3. 5° principe di Valle, 6° principe Piccolomini d’Aragona del Sacro Romano Impero, confermato con Concessione Imperiale della successione il 28 maggio 1757, grande di Spagna di prima classe, 8° principe di Maida, duca di Laconia, 12° duca di Amalfi dal 1765, marchese di Montesoro, barone di Scafati, signore di Boscoreale (1733-1750) e dei Casali di Bosco dal 1733, signore di Nachod dal 1765, patrizio napoletano e patrizio di Siena. ↩︎
  4. Principe del Sacro Romano Impero, principe di Castelvetrano, 9° principe di Noia, 12° duca di Monteleone, 10° duca di Terranova, 11° marchese della Valle di Oaxaca, marchese d’Avola e Cerchiara e patrizio napoletano. ↩︎
  5. 6° principe di Valle, 7° principe Piccolomini d’Aragona del Sacro Romano Impero, grande di Spagna di prima classe, 9° principe di Maida, duca di Laconia, 12° duca di Amalfi, marchese di Montesoro, barone di Scafati, signore dei Casali di Bosco, signore di Nachod (1765-1780), patrizio napoletano e patrizio di Siena. ↩︎
  6. G. Di Martino, C. Malandrino, Torre Annunziata tra vicoli e piazze. Storia di territorio e urbanesimo, D’Amelio Editore, Fuorni 1986, p. 172. ↩︎
  7. N. Ilardi, Istoriografia Politico-civile-chiesastica di Torre Annunziata antica e moderna, Castellammare, Tipografia Di Martino, 1873, pp. 178-179. ↩︎