Torre Annunziata e la Strada Regia delle Calabrie, in un documento inedito dell’Archivio storico della Parrocchia dell’A.G.P., Basilica pontifica di Maria S.S. della Neve in Torre Annunziata
di Vincenzo Marasco
Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”

Una delle opere meritorie attribuibili a Ferdinando IV di Borbone durante la sua reggenza del Regno di Napoli, è senz’altro quella che avrebbe dovuto rinnovare la rete viaria del regno, la quale, al tempo, presentava forti carenze strutturali e difficoltà di percorrenza. Queste soprattutto per la pessima qualità delle strade, in particolar modo quelle maestre che nel più dei casi si presentavano sterrate, anche nel loro attraversamento dei centri urbani, senza strutture logistiche, quali luoghi di sosta, ristori sicuri in grado di agevolare il viaggio e punti adibiti al riposo, e il cambio degli animali da tiro e da soma.
Una delle strade che ebbe merito dell’attenzione reale fu la Strada Regia delle Calabrie, l’importantissima arteria del Regno di Napoli sorta sull’antica via consolare romana Capua – Regium, anche nota come via Popilia, la cui costruzione risaliva al 132 a.C., che permetteva già in antichità i collegamenti terrestri in tutto il meridione peninsulare tirrenico.
Tuttavia anche se i lavori di riammodernamento della Strada Regia delle Calabrie ebbero effettivamente inizio nel 1778 con l’affidamento delle opere all’ingegnere militare Pasquale Landi, già dal 1745 Carlo di Borbone, con l’attuazione di una campagna di progettazione, aveva espresso tali necessità. Ciò almeno per quel tratto della via che attraversava le province tirreniche campane, da Napoli fino a Persano nel Principato Citra, attuale provincia di Salerno, lì dove i reali disponevano di una esclusiva riserva di caccia.
Un documento risalente al 1768, rinvenuto durante la sistemazione e l’inventario del fondo archivistico conservato nella Parrocchia dell’AGP, Basilica pontificia di Maria S.S. della Neve in Torre Annunziata, è risultato essere un’inedita testimonianza delle attività preliminari della progettazione della nuova Strada Regia delle Calabrie, commissionata da Carlo di Borbone, continuata poi dal figlio Ferdinando IV.

dell’Annunziata. Particolare cartografico tratto da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, Topografia dell’Agro Napoletano
con le sue adjacenze delineata dal R.° Geografo G.A. Rizzi Zannoni, 1793.
L’aspetto che prevale dalla lettura di questo particolare computo a firma di Magliano, personaggio di cui non si fa menzione del suo ruolo ma che potrebbe essere inteso come un amministratore dell’aspetto economico dei lavori da attuarsi, indirizzato al presidente della Regia Camera della Sommaria è prettamente amministrativo. Da esso si evincono nel dettaglio i costi da sostenersi per la basolatura del tratto di strada che attraversava il Casale di Terravecchia dei Casali di Boscotrecase, di utile proprietà della famiglia Piccolomini d’Aragona principi di Valle, signori di Boscoreale e marchesi di Genzano, fino ai confini della Torre dell’Annunziata all’epoca pertinenza feudale di Gerardo Dentice principe di Frasso. Costi di cui determinate percentuali, come descritto, erano da attribuirsi a carico dei proprietari e degli usufruttuari di tutti quegli immobili frontisti della via maestra, che avrebbero trovato nel suo ammodernamento un particolare agio per i propri interessi.
Archivio storico Parrocchia A.G.P., Basilica pontificia Maria S.S. della Neve in Torre Annunziata, B.IV (Epoca feudale raccolta II) Inc. XL, Relazione di Magliano per la costruzione della nuova strada regia che passa dentro l’abitato di Bosco Tre Case. Pesi da pagarsi, 1768, cc. 3

f.1
«Al Sig.(nor)e D.(o)n Ferdinando Genisi Presid.(ent)e della Reg.(i)a Camera e Commes.(sio)ne
Per la costruzzione della nuova Reg.(ia) Strada, che passa per dentro l’Abitato di
Bosco Tre Case, come quella fatta di Basoli per servizio del Pubblico, e di S.(ua) M.(aestà) nel
tempo de’ suoi felici viaggi alla R.(egia) t.(enuta) Caccia di Persano, fu dal Tribunale della Regia
Camera ordinato, che quella spesa mettà fosse andata à peso di quella Università,
e l’altra mettà à peso de’ compadroni delle case adiacentino ad essa Reg.(i)a Strada
per il di cui effetto né fù a mè ordinato il Ratizzo, come adempi, e và presso gl’
Atti fol: 41 ad 45, et à t.(erg)o accettato questo, e soddisfatto dà compadroni sud.(ett)i.
In questo Ratizzo si fece all’ora un conto prudenziale, che quella spesa importar poteva
in Docati Millecentocinquant’otto, e g(ra)na 27. La mettà era in Docati Cinquecento
sessantanove e g(ra)na 13½; Mà essendosi poi finalizzata l’opera, e fattosene dà mè
l’Apprezzo, e misura finale, come da altri Atti fol:81 ha quella importato Docati
Millecentottanta, e g(ra)na 76½. La mettà di questa vera Spesa fa Doc.(at)i Cinquecento
novanta e g(ra)na 38¼; E dovendosi à questa aggregare la mettà dell’importo delle
giornate, e spese vacate dallo S.(criva)no di Campagna Nicola Summantico, che fece
l’esazione, in Docati Trentasei, essendo stati tassati, ed ordinati dal Trib.(una)le Doc.(at)i
Settantadue per tutte le sue pretenzioni, e Sudd.(ett)i Venti per l’Ing(egne).re per tutte le
fatighe Relaz.(io)ni e spese fatte per li Accessi per la sud.(ett)a Incombenza, mentre per
parte di quella Uni(versi)tà sono stati questi sodisfatti, come dagl’Atti per ordine di
V.(ostra) I.(stanza) del 8 Maggio dello scorso anno 1767; vale à dire, che à ciscun di d.(et)te
porzioni devesi aggregare la somma di Doc.(a)ti Cinquantasei, et imp.(ost)a Docati Seicen-
f.1r
toquaranta e g(ra)na 38¼.
Di questa summa i compadroni delle casse di quella Reg.(i)a Strada né anno unicam.(en)te soddisfat-
to Docati Cinquecentosessantasette, e g(ra)na 51; e per giungere alla loro porzioni del-
la sud.(ett)a mettà, né devono pagare altri Docati Settant’otto, e g(ra)na 87¼; dè quali
D(uca)ti 40=84 si devono al sud.(et)to Sc(riva)no Summantico per resto delle sue giornate, D.(uca)ti
20= a mè so(ttoscri)tto, e Doc.(a)ti 18=3¼ all’Uni(versi)tà sud.(dett)a di Bosco Tre Case, come quelli
da essa pagati per il dippiù di sua rata, e porzione in averli sodisfatti all’Arte-
fice, che ha fatto quella Reg.(i)a Strada di Basoli per saldo, e final pagam.(en)to del suo
lavoro;
E perché di d.(ett)a Summa di Doc.(a)ti settant’otto, e g(ra)na 87¼; se né deve fare il Ratizzo per
tutti i sud.(dett)i Possessori per rilevarne la respettiva tangente, che devono sodisfare à
norma dell’altro Ratizzo dà mè fatto, sistente ne citati Atti fol: 41; et seg.(ui)ti è
degnata ordinarmi, che à questo avessi adempito, come in obedienza mi do l’onore
di riferirlo nel modo che siegue V.(ostra) E.(ccellenza)
Nota delle Case sono lateralmente à d.(ett)a Reg.(i)a Strada su
la mano sinistra della Porta, venendo dà Napoli Affitto = Ratizzo
Pasquale Ferraro per l’uso proprio an(nu)i 12___ ___29
A. La Taverna dell’Ill(ustr)e P(ri)n(ci)pe di Valle an(nu)i 88___ ___32
Per la rata di questo affitto si porta in sano contenut-
ti gl’altri corpi possiede in d.(ett)a Reg.(i)a Strada
Luca Cirillo per uso proprio an(nu)i 6____ ___14½
A. Palazzo grande del d.(et)to P(ri)n(ci)pe di Valle per uso proprio se li
dà l’affitto in an(nu)i 150__
A. Bottega di d.(et)to P(ri)n(ci)pe affittata per an(nu)i 12___
Per la rata di questi affitti se li assegna come Sop.(r)a
Lorenzo Vitiello affitta per an(nu)i 6____ ___14½
A. Casa del P(ri)n(ci)pe di Valle affittata an(nu)i 4____
Per la rata di questa si porta in fine, come sop.(r)a va detto
Andrea Cirillo per uso proprio an(nu)i 3____ ___7¼
Antonio Passeggia per uso proprio e quella data à godeano an(nu)i 6___ ___14½
Aniello Passeggia per uso proprio an(nu)i 3____ ___7¼
Giovanni dè Luca per uso prop.(ri)o an(nu)i 4____ ___9⅔
Carmine Passeggia per uso prop.(i)o an(nu)i 3____ ___7¼
f.2
Affitto = Ratizzo
Antonio Cirillo per uso proprio an(nu)i 3____ ___7¼
Vito Bali per uso proprio an(nu)i 3____ ___7¼
Michele Corropato per uso proprio an(nu)i 3____ ___7¼
Gaudo Tosca per uso proprio an(nu)i 3____ ___7¼
Giovanni Savino per uso proprio an(nu)i 6____ ___14½
Nicol’Antonio Salvatore affittata per an(nu)i 4__50 ___10⅔
B. L’eramo dè PP. di S. Angiolo della Torre del Greco, un compren-
sorio di case affittato per an(nu)i 50___
La rata di questo si porta con l’altra casa in app(ress)o
La Chiesa di S.(ant)a Maria del Carmine un Magazzino affit.(tat)o an(nu)i 7_ ___16¾
D.(o)n Giuseppe Vitale tra affitto ed uso proprio an(nu)i 72___ 1__74
D.(o)n Casimirro Cirillo uso proprio an(nu)i 76___ 1__83⅔
Domenico Cirillo uso proprio an(nu)i 12___ ___29
Aniello Amodio per uso proprio an(nu)i 40___ ___96⅔
Francesco Novi affitto ed uso proprio an(nu)i 50___ 1__20⅚
C. D.(o)n Giuseppe Vappiano per affitto an(nu)i 70___
Per la rata di questo ve li assegna con altra casa, che
tiene in appresso
D.(o)n Antonio Gargano uso proprio, ed affitto an(nu)i 57___ 1__67½
Domenico Antonio Savastano per uso proprio an(nu)i 8____ ___19⅓
Ignazio Gaito per uso proprio an(nu)i 8____ ___19⅓
Giuseppe e f.(rate)lli Palmieri per uso propr(i)o ed affitto an(nu)i 50___ 1__20⅘
A. P(ri)n(ci)pe di Valle una bottega affittata an(nu)i 9____
Per la rata di questa se li assegna, come sopra
Francesco Bali affitto, ed uso proprio an(nu)i 26___ ___62⅚
D.(o)n Saverio Colonna per affitto an(nu)i 150__ 3__65⅔
Si descrivono l’altre case, sono su la mano destra
dell’ingresso della Porta verso Napoli
Rosa di Pasquale affitto, ed uso proprio an(nu)i 36___ ___87
Ignazio Crispiano affitto an(nu)i 6____ ___14½
A. P(ri)n(ci)pe di Valle per li suoi stalloni e rimesse dirimpetto al Pa-
lazzo, se li assegna l’affitto in an(nu)i 50___
Per la rata di questo se li assegna in appresso
f.2r
Giovanni de Luca, affitto an(nu)i 25___ ___60 5/12
Giuseppe Buzì uso proprio an(nu)i 12___ ___29
Francesco Trotti affitto ed uso proprio an(nu)i 10___ ___24 ⅙
C. D.(o)n Giuseppe Vappiano affitto, ed uso proprio an(nu)i 45___
La rata di questo affitto e lo anteced.(en)te, che và in pari-
mente segnato con la lett.(er)a C. in altri an(nu)i 70
sommano in uno d.(ucat)i 115; ed imp.no _____ 3___
Ven(era)b(i)le Cappella di S.(ant)a Maria del Carmine affittata an(nu)i 20_50 ___49½
Domenico Passariello uso proprio an(nu)i 12___ ___29
La Congregazione di S.(ant)a Monica affittata an(nu)i 4__50 ___10
B. I PP. dell’Eramo di S.(an)t Angiolo della Torre del Greco affit-
to an(nu)i 25___
Per la Rata di questo comprendendo l’altro affit-
to notato di sopra con l’istesso lettera B in
D.(uca)ti 50___ somma in uno an(nu)i 75___, et imp.(ost)a __ 2__11¼
Giuseppe Vitolo uso proprio an(nu)i 16___ ___38⅓
Giuseppe Bianco affitto, ed uso proprio an(nu)i 15___ ___36¼
Aniello e Crescenzo Savo uso proprio an(nu)i 40___ ___96⅔
D.(o)n Pompeo Napolitano per affitto annui 18___ ___43½
Giacomo Langella per affitto, ed uso proprio an(nu)i 34___ ___82⅙
Nicola Napoletano uso proprio an(nu)i 6___ ___14½
D.(o)n Antonio Gargano affitto, ed uso proprio an(nu)i 60___ 1__45
Andrea Bardo affitto, ed uso proprio an(nu)i 35___ ___84⅙
Nicola Jannaco affitto, ed uso proprio an(nu)i 33___ ___79¾
Aniello Palmieri uso proprio an(nu)i 60___ 1__45
A. P(ri)n(ci)pe di Valle per il forno an(nu)i 360__
A. P(ri)n(ci)pe di Valle per la Taverna Grande an(nu)i 312__
Sicche dunque tutta la rendita del P(ri)n(ci)pe di Valle
per li corpi di sop.(r)a des.(cri)tti segnati con la lett.(er)a
- importano an(nu)i D.(uca)ti 985=32 La sua Rata
importa 24__
Vittoria Pastore affitti an(nu)i 12___ ___29
Benigno Caso affitti an(nu)i 18___ ___43½
f.3
Relazione
Di Magliano»
Analisi delle indicazioni di interesse storico e toponomastico riportate nel documento

La lettura della relazione del Magliano, oltre al suo aspetto amministrativo, ci permette di ricostruire particolari storici territoriali che ancora oggi trovano riscontri anche nel gergo locale. Tra questi l’uso di quei toponimi, che, soprattutto in uso tra gli anziani, ci riportano sui luoghi indicati nel documento lungo il tragitto dall’antica Porta Napoli fino all’ingresso della Torre dell’Annunciata.
F.1r rigo 16:
Porta (Napoli)
Già demolita nel 1856, come risulta dal verbale del 12 febbraio redatto dal Decurionato torrese, la Porta Napoli, accesso della Strada Regia delle Calabrie ai Casali di Bosco, doveva più che altro avere la funzione di posto di guardia e di esazione degli jus da parte dei vassalli di Casa Piccolomini, applicati alle merci in ingresso e in transito per il tenimento del Casale di Terravecchia. A riguardo, oggi l’acquaforte dell’Abbé Jean-Claude Richard de Saint-Non realizzata durante il suo viaggio a Napoli compiuto nella metà degli anni ’70 del ‘700, resta la rappresentazione più filologica. Inoltre, al contrario delle disposizioni affidate al computo del Magliano, dalle due incisioni del Saint-Non testimoni del suo passaggi dal Casale di Terravecchia e dalla Torre dell’Annunciata, è possibile riscontrare anche lo stato della Strada Regia così come ancora si presentava all’epoca ai viandanti.

F.1r rigo 18:
La Taverna dell’Ill(ustr)e P(ri)n(ci)pe di Valle
Non si hanno notizie e né indicazioni cartografiche utili all’approfondimento di questo riferimento, la cui esistenza è indicata nel documento del Magliaro in prossimi di Porta Napoli. Il tutto lascia pensare ad una delle tante taverne di poco conto, esistenti al tempo sull’asse viario in questione, anche se la sua posizione indicata nei pressi di Porta Napoli doveva risultare alquanto privilegiata.
F.1r rigo 22:
Palazzo grande del d.(et)to P(ri)n(ci)pe di Valle o palazzo Piccolomini d’Aragona o anche Monteleone
Già esistente nel 1614, la sua costruzione è possibile fosse iniziata alla fine del 1596 al momento in cui Alfonso Piccolomini d’Aragona principe di Valle e conte di Celano1 (+1612), il 5 novembre acquisisce il tenimento dei Casali di Bosco dal Regio Fisco. Non sappiamo se e quali danni abbia subito a seguito della terribile eruzione del dicembre 1631, il fatto sta che l’edificio, per la sua possanza, sembra abbia retto all’impatto con i flussi piroclastici scaturiti dal Vesuvio che investirono il Casale di Terravecchia.
L’indicazione di “Palazzo Monteleone” matura allor quando Anna Maria Piccolomini d’Aragona (8 marzo 1748 – 29 giugno 1812) principessa di Valle e duchessa di Amalfi2, figlia di Pompeo (21 febbraio 1694 – Nachod, Boemia, 1765)3, sposata a Napoli il 15 dicembre 1767 il duca di Monteleone, Ettore Pignatelli Aragona Cortés4 (Monteleone, 28 settembre 1742 – Barra, 27 febbraio 1800), eredita nel 1783 in linea di successione dopo la morte del fratello Giuseppe (7 agosto 1751 – 6 luglio 1783)5 i beni di famiglia.

F.2 rigo 10:
La Chiesa di S.(ant)a Maria del Carmine o Santuario dello Spirito Santo
Costruita nel 1603 da don Perico Vitale «necessaria per il culto divino», la cappella di Santa Maria del Carmine prendeva il posto dell’attuale congrega del Santissimo Sagramento. Distrutta dai flussi piroclastici dell’eruzione del dicembre 1631, la cappella venne ricostruita dai PP. Agostiniani con l’obolo dei fedeli nei decenni a seguire ed, come dimostrato dai documenti d’archivio rinvenuti presso l’Arcidiocesi di Napoli, essa risultava già esistente nel 1665 in forma più ampia.
Oggi l’indicazione della chiesa del Carmine è ancora piuttosto viva nel linguaggio locale, che, per un retaggio storico affettivo, lo attribuisce in modo improprio al monumentale Santuario dello Spirito Santo la cui costruzione ebbe inizio, accostata all’antica cappella del Carmine, a partire dal 2 aprile 1787.

F.2 rigo 31:
P(ri)n(ci)pe di Valle per li suoi stalloni e rimesse dirimpetto al Palazzo o Regie stalle e poste
Anticamente dislocati sul lato opposto al palazzo Piccolomini/Monteleone, il retaggio degli stalloni e delle rimesse del principe di Valle hanno determinato nel linguaggio locale l’uso del termine stallone per indicare la zona del corso principale di Torre Annunziata, compresa tra gli sbocchi di Piazza Ernesto Cesaro e Via Carlo Poerio.
Mentre oggi giorno la locazione delle rimesse del principe è del tutto anonima, se non individuabile grazie ad una nota riportata negli scritti degli esimi professori Di Martino e Malandrino, che riferisce «di fronte Palazzo Monteleone in alcune costruzioni basse delle quali si può intravedere ancora qualche segno della vecchia struttura6», quella dei detti stalloni invece è ben nota. Essi possono essere individuati in una struttura dalle notevoli forme architettoniche esistente nel punto in cui ha inizio Via Carlo Poerio dal Corso Umberto I.
Realizzata alla fine del ‘700 secondo degli stilemi architettonici di influenza vanvitelliana, la struttura assunse le funzioni di “Regie Stalle e Poste” nei primi decenni dell’800. Cinque dei suoi sei ingressi principali ancora oggi risultano contrassegnati sulla pietra centrale di volta dal monogramma “RSP” e da un rispettivo numerale riportato sotto al monogramma, che ne contraddistingue le porte. Mentre i locali accessibili dai portali contrassegnati coi numerali II, III, IV erano adibiti a stalle per la sosta e il cambio dei cavalli, le zone adibite per il rifocillamento e il riposo dei viandanti erano accessibili dal portale maggiore della struttura, il quale non riportava nessuna indicazione e né numerali. Varcandone la soglia si poteva accedere ad un piano rialzato dove erano disposti dei letti riservati ai viaggiatori e, attraversando l’ampio androne, ad un giardino con affaccio sul trincerone Bayard e verso il mare. Con ogni probabilità questo piccolo spazio all’aperto doveva essere adibito anch’esso a taverna.
La porta contrassegnata col numerale I, avente un doppio accesso sul lato della struttura che guarda verso Meridione e sulla “Via Regia”, con ogni probabilità doveva essere riservato al personale che ne gestiva l’ufficio e l’accettazione.

F.2r rigo 10:
Congregazione di S.(ant)a Monica o Confraternita dei SS. Agostino e Monica
Abbattuta nel 1786 e riedificata nel 1793 sul fronte meridionale del sagrato della nuova chiesa dello Spirito Santo per permettere la costruzione di quest’ultima, l’antica cappella di Santa Monica appartenente alla Congregazione dei SS. Agostino e Monica sotto il titolo dell’Immacolata Concezione, era situata accanto a quella anticamente nota come la cappella del Carmine, oggi del Santissimo Sacramento, lì edificata a partire dal 1643 dopo che i flussi piroclastici dell’eruzione del 1631 investirono e distrussero quella antica eretta nel 1506 in largo Santa Teresa, indicato al tempo col toponimo di largo Casa Pisacane7.
F.2r rigo 27:
P(ri)n(ci)pe di Valle per la Taverna Grande o Taverna di Sopra
Situata un tempo di fronte alla rettoria dello Spirito Santo poi divenuta la chiesa dell’Immacolata Concezione, la taverna grande o anche detta taverna di sopra per distinguerla da quella di sotto esistente presso largo Grazie sempre di proprietà dei Piccolomini, sorgeva già dal ‘600 all’interno di uno stabile formato da un solo ordine, come indicato anche dal documento che stiamo esaminando, con un porticato che si apriva sulla Strada Regia.

Conclusione
Nonostante la solerzia dei funzionari reali nel redigere i progetti e le relazioni a cui dovevano seguire poi le opere sul territorio, nel 1781 come si evince anche osservando le iconografie storiche del Saint-Non, l’intero tratto della Strada Regia passante dal Casale di Terravecchia e dalla Torre dell’Annunciata risulta ancora presentarsi sterrato e con evidenti disagi di percorrenza. Sarà solo con l’avvento francese e della stirpe napoleonide che la Strada Regia inizierà ad essere interessata da un rinnovamento generale, con la realizzazione della basolatura almeno presso i centri urbani, e la rivisitazione di infrastrutture di rilevante importanza affinché la strada acquisisse un aspetto più agevole e sicuro per la sua percorrenza.
Fonti:
Archivio storico Parrocchia Ave Gratia Plena, Basilica pontificia di Maria SS. della Neve in Torre Annunziata
Google Maps
V. Amorosi, A. Casale, V. Marasco, P. Marciano, L’Archivio Storico della Parrocchia Ave Gratia Plena, Basilica pontificia di Maria SS. della Neve in Torre Annunziata. Inventario, a cura del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”, ESA – Edizioni Scientifiche e Artistiche, Torre del Greco 2015
V. Cimmelli, Ascesa e declino dei Piccolomini d’Aragona Principi di Valle, Linea grafica Aurora, Boscoreale 1993
L. Esposito, La Strada regia delle Calabrie. Ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizi Ottocento da Napoli a Castrovillari, AZEROprint, Marostica (Vt) 2021
G. Di Martino, C. Malandrino, Torre Annunziata tra vicoli e piazze. Storia di territorio e urbanesimo, D’Amelio Editore, Fuorni 1986
G. Di Martino, S. Russo, La parrocchia dello Spirito Santo in Torre Annunziata, D’Amelio Editore, Pompei 1977
N. Ilardi, Istoriografia Politico-civile-chiesastica di Torre Annunziata antica e moderna, Castellammare, TipografiaDi Martino, 1873
J. C. Richard de Saint-Non, Voyage pittoresque au description des Royaumes de Naples et de Sicile, I, s. n., Parigi 1781
- Barone di Scafati, signore di Boscoreale, signore dei Casali di Bosco dal 1596, signore di Valle dal 1593 (il titolo di 1° principe di Valle verrà concesso al nipote Alfonso col privilegio di Filippo IV re di Spagna del 1648), patrizio napoletano e patrizio di Siena. ↩︎
- 7ª principessa di Valle, grande di Spagna di prima classe, 10ª principessa di Maida, duchessa di Laconia, 13ª duchessa di Amalfi, 6ª duchessa di Girifalco, marchesa di Montesoro, 7ª marchesa di Gioiosa, baronessa di Galatro e Scafati, signora dei Casali di Bosco, San Floro, Lucente, San Demetrio, Stefanoconi e San Vito, e patrizia di Siena. ↩︎
- 5° principe di Valle, 6° principe Piccolomini d’Aragona del Sacro Romano Impero, confermato con Concessione Imperiale della successione il 28 maggio 1757, grande di Spagna di prima classe, 8° principe di Maida, duca di Laconia, 12° duca di Amalfi dal 1765, marchese di Montesoro, barone di Scafati, signore di Boscoreale (1733-1750) e dei Casali di Bosco dal 1733, signore di Nachod dal 1765, patrizio napoletano e patrizio di Siena. ↩︎
- Principe del Sacro Romano Impero, principe di Castelvetrano, 9° principe di Noia, 12° duca di Monteleone, 10° duca di Terranova, 11° marchese della Valle di Oaxaca, marchese d’Avola e Cerchiara e patrizio napoletano. ↩︎
- 6° principe di Valle, 7° principe Piccolomini d’Aragona del Sacro Romano Impero, grande di Spagna di prima classe, 9° principe di Maida, duca di Laconia, 12° duca di Amalfi, marchese di Montesoro, barone di Scafati, signore dei Casali di Bosco, signore di Nachod (1765-1780), patrizio napoletano e patrizio di Siena. ↩︎
- G. Di Martino, C. Malandrino, Torre Annunziata tra vicoli e piazze. Storia di territorio e urbanesimo, D’Amelio Editore, Fuorni 1986, p. 172. ↩︎
- N. Ilardi, Istoriografia Politico-civile-chiesastica di Torre Annunziata antica e moderna, Castellammare, Tipografia Di Martino, 1873, pp. 178-179. ↩︎